Aldilà delle “solite” e, spesso “banali” polemiche che si perpetuano sul Natale, sul presepio e sulle recite o sui canti natalizi che nelle scuole vengono poi rappresentati e riconosciuti come “ingerenze cristiane”, si vuole invece sottolineare come le festività natalizie siano per tutti, e in particolare per la scuola, una meravigliosa occasione di riflessione, di gioia, di condivisione.
È straordinario, infatti, osservare come il “tempo”, in tutto l’Istituto, diventi “speciale”; nei preparativi, nel rendere il proprio plesso accogliente alla festa, nella preparazione dell’incontro con i genitori, per gli auguri di rito.
In tutto questo c’è la fatica degli insegnanti; spesa per aiutare a superare quelle barriere culturali e psicologiche che ultimamente ci attanagliano; per ricordare che anche gli adulti sono stati bambini e, soprattutto, atte a confermare il famoso detto “costruire ponti e non muri” tra culture, etnie e religioni diverse.
Si cerca, in questo modo, di trovare quei valori comuni che servano ad avvicinare l’uomo all’uomo, in senso generico; ed ecco che il famoso detto “Homo faber fortunae suae”, nella sua accezione migliore, data in pieno Umanesimo, ci ricorda che l’uomo è chiamato a trovare, con intelligenza e cuore, quei valori che anche la festa porta con se, capace dunque di utilizzare al meglio ciò che la natura e quello che ha intorno gli offre.
E’ così nostra convinzione che tutti quelli che parteciperanno anche da semplici spettatori alle recite programmate della nostra scuola, rientreranno a casa più ricchi, più sereni e, forse, migliori di prima… ! Questo “tempo” ci deve aiutare a superare l’indifferenza, la solitudine; la scuola deve e vuole svolgere un ruolo centrale, per riportare il tutto alla “dimensione umana”, superando i tentativi di distorsione della realtà.
C’è la grande voglia di riscoprire e di riproporre il grande valore educativo che la scuola intende dare; nelle opere, nei testi, nella musica, nell’arte, ritroviamo il Natale, esplorato da tanti artisti, senza distinzione di religione, razza o cultura; artisti che ci hanno lasciato opere di straordinaria bellezza e importanza, assolutamente ritrovabili nelle biblioteche, nei musei e in ogni luogo che sia abbracciato dalla parola “cultura”. Pagine e musiche di una bellezza infinita, famose, anonime, universali, vicine a noi, lontane …….., ma tutte tese a trovare “l’essenziale”; quello “invisibile agli occhi”…… capace di dare emozioni diverse ad ognuno di noi.
Un abbraccio e buone feste a tutti, indistintamente, alunni, genitori, docenti e non docenti, a chi ogni giorno lavora per se stesso e, soprattutto, per gli altri offrendo il proprio contributo per essere “costruttore di pace e di felicità”.
Il Dirigente Scolastico
Prof. Paolo Carta
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